Spettacolo finito da un po’, operai che smontano, nebbia, roulotte che si preparano a dormire. C’era un’aria calma, allegra, accogliente nel suo essere zingara. Zingara, così mi hanno chiamato tutta l’estate, zingari eravamo noi catapultati in quella realtà per caso. Ero nel mio elemento. Nessun problema superfluo, il litigio strettamente necessario, il confronto costante con qualcuno, solo mio. Zingara nell’amare te. Nell’amare, senza alcuna riserva, anche la creatura più comune, più scontata, la formica. Nel meravigliarmi per le rane a sera e le farfalle al mattino; può esserci una sensazione più bella, più di pienezza?
Adesso sto qui ad ascoltarmi, a sentire dove va la mia energia nel mio corpo, ed è sorprendente scoprire che davvero, se stai ad ascoltarla, senti un energia così forte, così ben definita, dentro. La mia ha un diametro di una pallina da ping pong e se ne sta per la maggior parte del tempo all’altezza dello stomaco, appena sotto il seno. Se non la sposto in qualche modo, lei resta lì piantata. Allora cercando di spostarla l’ho portata dove voleva andare, l’ho assecondata. Ed ho scoperto l’ansia come un colpo allo sterno che risuona per lunghi, interminabili momenti; ho sentito la vergogna che s’attacca alle braccia, sui bicipiti spingendoti indietro; la colpa come mani che ti prendono per gli avambracci e ti trascinano in un’altra direzione; la rassegnazione come mancanza di vita in quegli avambracci, quando ricadono sulle ginocchia.
La mia mente mi ha appena suggerito, razionalmente parlando, che in realtà io non ho nessun motivo vero per sentire queste cose, devo solo alzarmi e riprovare. Senza badare loro. Ma, cara la mia mente razionale: se non conosco tutto questo, come imparerò a tirarmene fuori, questa volta e la prossima? E soprattutto: perché il mio corpo avrebbe dovuto suggerirmi proprio queste emozioni (rabbia, ansia, vergogna, colpa) prima di meraviglia e commozione?
In momenti come questo so che sono sulla strada giusta. Lo so perché poi l’energia mi ha mostrato anche amore, nella pancia, compassione, che massaggia i polsi, comprensione, che rabbonisce le mani. Motivazione, che parte da una mano sulla spalla.
(Lavoro, ideale, missione, soldi, gioia, amicizia, sorriso, sogni.)
Ho immaginato la mia energia che si spande fino a raggiungere tutte le persone sulla terra, tutto il pianeta. Può farlo, l’energia può tutto. Ma per rifondere la mia energia con quella del mondo, devo fare in modo che esprima questa rabbia.