E così mi osservo vivere. L’ho fatto per molto tempo, lo faccio ancora.

Mi ritrovo ad andare giù quando intorno a me le persone ridono, come se qualsiasi cosa sia detta in una compagnia sia un buon motivo per giudicare e giudicarmi. Mi ritrovo a prendermi delle libertà che sono state scontate per tutto il tempo in cui ho vissuto da sola e in questa casa non ci sono. E non so per quale motivo. Mi vedo fare cose buffe e spregiudicate per il luogo in cui mi trovo, tipo portarmi la canna in bocca ovunque senza nasconderla, è una cosa che faccio e che mi fa amare me stessa. Per la libertà che comunica. Penso spesso a situazioni di migliori libertà. Non smetto mai di immaginarle e immaginarmici dentro – per fortuna. Soffro molto in sottofondo. Dovrei soffrire si più? Di meno? Dovrei smettere di pensare? Non voglio più smettere di pensare. Ma mi sento molto insicura.
Mi vedo sobbalzare quando sotto la doccia la mia mano scivola sul mio corpo. Come non potessi essere sicura nemmeno di me. Mi manca star bene, mi manca sentirmi a posto con chi sono, mi manca essere sicura della mia mente. Mi manca sapere che fare una cosa mi farà stare bene. Mi manca assecondarmi. Mi manca un po’ d’amore sincero. Davide si è rotto di me.